NOTE DI REGIA

L'opera incompiuta di Buchner rivive la scena in un riadattamento che ne ricalca la natura caotica ed i toni sognanti. Woyzeck, è avvolto in un gioco già scritto, il racconto di un uomo già morto. già schiacciato. Il rimando alla fanciullezza, attraverso il brano "Due Elefanti, si dondolavano...", sottolinea di una spensieratezza irritrovabile, in un desiderio di fine, nel delirio di sensazioni di un uomo costretto alla follia. "Non c'è pace, si suda anche quando si è fermi", il dualismo con suo figlio è sottile. L'enfant Woyzeck, è rappresentato così.

Non c'è scelta, non c'è modo di fuggire, Franz è costantemente in scena. Costretto ad un claustrofobico susseguirsi di scene, caotiche, instabili, come la sua mente. L'unica via è svestirsi, uccidere, togliersi quei panni e probabilmente morire, portandosi via e spogliando quel mondo che gli si era creato attorno, svuotando la scena, tornando al principio, alla morte, portandosi dietro la sua innocenza e l'unica fonte d'amore, Mariè. E' la morte, l'unica fine, l'unico silenzio, l'unica.